Writer: Angelo Cianci, Domenico Marcone, Francesco Saverio Masellis, Francesco d'ambrosio
Composer: Angelo Cianci, Domenico Marcone, Francesco Saverio Masellis, Francesco d'ambrosio
Lyrics
Ho il cuore spezzato dentro ho custodito un bullet di una nove
Il colpo avrebbe dovuto prendere me all'addome
Scene in testa ho le visioni lo avrei preso io per te
Ogni giorno lo ripeto ma il dolore resta sempre
Si ho sbagliato ma non posso più tornare indietro
Sono solo che cammino nel mio hood io ti avrei dato di più ma non ho più sentimento
Coi piedi per terra, ma sembra il settimo cielo
Lascio la porta aperta entra e il cuore non è più freddo come il ferro nel cassetto
Lasciato ormai da tempo si è spento, ma protegge come i mostri sotto il letto
Ti sei mai chiesta perché non mi prendono, servo loro, servo te, servo quelli che mi sentono
Che origliano alla porta, ma gli orgasmi non si coprono
Con musica distorta dagli altoparlanti del telefono e se
La strada fosse stata poi diversa
Non mi saresti entrata in testa in corsa con la strada stessa. Ti amo un bacio e prendi l'ultimo coi sentimenti assunti mo, dopo esserci vestiti nudi o no
Alle ventuno e trenta (alle ventuno e trenta, dopo non ti ho più vista
Dimmi dove sei
Mentre chiudo un'altra busta
Si son fatte le sei)
Ho il cuore spezzato dentro ho custodito un bullet di una nove
Il colpo avrebbe dovuto prendere me all'addome
Scene in testa ho le visioni lo avrei preso io per te
Ogni giorno lo ripeto ma il dolore resta sempre
Si ho sbagliato ma non posso più tornare indietro
Sono solo che cammino nel mio hood io ti avrei dato di più ma non ho più sentimento
Baby non tirarmi colpi perché non posso schivarli
Siamo terra come bossoli ma mi vorrei rialzare
Quegli sguardi così logori sarà il tempo a cambiarli
Come fossimo due tossici star bene per star male
E che siamo complicati ma spesso ci nascondiamo
Noi Siamo bravi a spararci non a mostrare chi siamo
E tardi e mi sento vuoto come
Il fondo di sta nove Dhome
Bless
Angelo Cianci, Domenico Marcone, Francesco Masellis